Coronavirus:
Salto adattativo dei ratti
durante il periodo di lockdown

In questa fase mondiale di lockdown dovuta al coronavirus, uno studio scientifico condotto da un team di esperti americani, ha evidenziato che la chiusura di massa, l'inattività di gran parte della popolazione umana e la scarsità di cibo, ha costretto alla fame numerose colonie di ratti che per questo motivo hanno dato vita a numerosi casi di cannibalismo. Questo salto adattativo, potrebbe portare secondo lo studio, ad una tipologia di ratti più intelligenti.

Covid-19 ratto in cerca di cibo in una città in lockdown

 

Si evidenzia inoltre che

  • I ratti in questo momento si muovono coprendo zone più ampie rispetto al periodo pre-virus.
  • La riproduzione avviene più velocemente con periodi di gravidanza inferiori ai 23 giorni.
  • C'è la possibilità che lo sforzo all'adattamento possa causare la comparsa di soggetti più aggressivi.

 

I ratti hanno perso l'accesso alle fonti tradizionali di cibo

In questo scenario eccezzionale, dove all'improvviso il cibo scarseggia, generzioni di topi avrebbero dato origine ad episodi di cannibalismo ed infanticidio per sopravvivere, riducendo di fatto il numero di individui e quindi la competizione per la ricerca di alimenti.
Sicuramente i ratti sopravvissuti, potranno diventare dei soggetti più resistenti, più aggressivi e con una capacità di adattarsi migliore rispetto alle generazioni pre covid-19.

Per prevenire questo “salto nell'adattamento dei ratti”, potrebbe essere utile massimizzare il posizionamento di esche rodenticide: l’assenza di fonti alternative di cibo ottimizza l’efficacia delle pratiche di derattizzazione.

 


 

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